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Con il termine cannabinoidi si indicano i derivati della Cannabis Sativa quali hascisc e marijuana (il cosiddetto fumo).Il principio, attivo sul cervello, contenuto in queste sostanze è il THC (tetraidrocannabinolo) che può variare da fumo a fumo in maniera rilevante a seconda dei luoghi di coltivazioneI cannabinoidi vengono principalmente fumati (spinello), ma si possono anche ingerire sotto forma di infuso (the).
Perché si ricerca
Con il fumo si cerca l’aumento delle percezioni interne e esterne, e una maggiore socializzazione con gli altri; il rituale di assunzione in gruppo prevede infatti che lo stesso spinello (joint) passi da una mano all’altra .
La cannabis produce l’intensificazione della percezione che si vive: maggiore solidarietà e empatia se si sta bene nel gruppo, o paranoia se il gruppo non è gradito. Gli effetti di questa sostanza variano da persona a persona e a seconda del contesto in cui si realizza l’assunzione.
Possibili danni
- I danni fisici sono a carico del sistema respiratorio, una canna equivale a 4 sigarette di tabacco e il fumo viene trattenuto più a lungo ed è più caldo.
- A dosi elevate, soprattutto se ingerito come infuso, può provocare disturbi fisici o psicologici: manie di persecuzione o paranoia associata a tachicardie, mal di testa.
- Nei soggetti con equilibrio psichico precario i cannabinoidi possono portare in evidenza disturbi di personalità o crisi psicotiche latenti che non si erano manifestati prima.
- Come per le altre le sostanze, compresi caffè e tabacco, l’assunzione prolungata di cannabinoidi può comportare dipendenza psicologica, soprattutto se l’uso si collega a situazioni problematiche che non si ha la forza di affrontare: quando, per esempio, un ragazzo o una ragazza non riescono a socializzare con i coetanei se non si fanno una canna.
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