Ciao sono un ragazzo di 28 anni e volevo raccontare la mia esperienza.
Ho vissuto negli ultimi 10 anni la mia tossicità da cannabinoidi pensando che quello che io stessi facendo fosse solo il giusto modo per rilassarmi e per divertirmi. Che non ci fosse niente di male nel uscire la sera e farmi 2 canne in compagnia di amici, tanto pensavo: a me che mi cambia, domani comunque mi alzo vado a lavorare faccio una vita normale – non sono un drogato. Io mi fumo un a canna mia madre si prende il Tavor.
Arrivava il sabato sera e tutti al pub…….sbronza obbligatoria, ma a me che mi frega io non sono un alcolizzato, lavoro tutta la settimana cosa c’è di male uscire nei week-end e fare un po’ di casino e divertirsi……..tanto lunedì mattina sono lo stesso al lavoro.
Faccio parte di una famiglia benestante vivo in un quartiere di quelli con tante famiglie benestanti con tanti ragazzi come me, e la cosa sembrava normale, tutti fumano, tutti bevono, anzi io sono tra i più bravi, ho pippato qualche volta ho solo provato due volte LSD e non ho mai calato. Ero bravissimo nell’autoconvincermi che alla fine io svolgevo una vita normalissima e che quello che facevo erano solo passatempi, sani divertimenti!
Poi un giorno improvvisamente ho cominciato a vedere la cosa in maniera diversa, l’aiuto l’ho avuto da una persona, un tour operator egiziano sul Mar Rosso (strano neanche la fidanzata, la famiglia, l’avvocato, i carabinieri il giudice , 11 milioni di multa erano riusciti a farmi cambiare idea), stavamo sul deserto cammellata, saliamo sul monte e ci fumiamo una canna, lui senza conoscermi (era un ex eroinomane) mi dice che io fumavo t roppo che tutte le cose vanno prese con la giusta misura.
Ho cominciato a pensare alla sua frase, sono tornato a Milano ho cambiato lavoro, da magazziniere sono passato a lavorare in una ditta a fare il buyer (grazie anche ad aiuti) ho conosciuto persone diverse, mi sono confrontato con realtà che erano diverse dalla mia. Ho cominciato a capire le enormi possibilità che mi erano state offerte e che ho buttato via nella mia vita, le mille cose che avrei potuto fare e che ho bruciato nel braciere di uno shilom, adesso sto a recriminare, penso a quello che sarebbe potuto essere e a quello che sarà: non vedo un futuro nero, mi impegno al massimo tutti i giorno per cercare di raggiungere quegli obiettivi che probabilmente se fossi maturato prima sarebbero stati più facili da raggiungere, e magari avrei conservato anche un po’ di neuroni in più.
Poco male, è inutile pensare al passato, come nel film Trainspotting io avevo scelto di non scegliere, adesso invece ho scelto di scegliere, di voler affrontare la vita con tutte le difficoltà che essa mi proporrà – sperando che i danni non siano così rilevanti da compromettermi una vita normale-.
Un’ultima considerazione, con questo io non vedo nel fumarsi una canna o di bere una sera un male, è nella cronicità della cosa che trovo lo sbaglio, nel sentire l’obbligo di farlo sempre… Adesso quasi mi sembra di dovermi giustificare con gli amici se invece di stare in giro fino alle 4 voglio andare a letto prima per magari svegliarmi presto e fare qualcosa di differente , leggere u libro, fare una passeggiata in bicicletta, andare in barca a vela, sembra di essere un eretico se invece di bere 8 birre ne bevo solo una o se invece di fermarmi al parchetto a fumare decido di andare a letto subito, ripeto è come si affronta la cosa con quale spirito, se per me rimane un divertimento occasionale, non è un dramma!!!!! Se esco una sera a cena e mi bevo 5 bicchieri di vino ed esco un po’ allegro non ci vedo niente di male, se una sera mi faccio una canna non c’è niente di male, ma se tra le mie prime preoccupazione c’è quella di non trovarmi mai senza il fumo, o di bermi una birra appena finito di lavorare allora forse c’è qualcosa di sbagliato.
Probabilmente a noi giovani d’oggi manca l’obbiettivo da raggiungere, la società ci da’ tutto senza problemi, da lì la ricerca di una società parallela, di un mondo virtuale: io ho cominciato a cambiare la mia vita nel momento in cui mi sono accorto che la vita è fatta di obbiettivi, di un futuro da costruire non di un presente in cui sopravvivere.
grazie ciao
Michele
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